Care Leavers: accoglienza ed autonomia - Parte IV

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Care Leavers: accoglienza ed autonomia - Parte IV

"Care Leavers and new skills": potenziare le abilità dei minori con il supporto della rete familiare

Progetti ad hoc e partecipazione attiva 

L’accoglienza in comunità consente al minore di poter acquisire adeguati strumenti per la costruzione della propria personalità ed identità, ciò in vista di una futura stabilità ed indipendenza, sia emotiva che sociale. Per sviluppare al meglio le abilità e le capacità di questi ragazzi, risulta essere fondamentale il proporre loro progetti e percorsi creati ad hoc, non standardizzati, che ne prevedono la partecipazione attiva. 

E’ importante strutturare esperienze positive che permettano al minore di potersi sperimentare e rinnovare, di acquisire nuove skills che vadano ad alimentare l’empowerment, la capacità di problem solving, la capacità comunicativa, il pensiero critico e così via. Insomma, bisogna incentivare nella persona ciò che lo conduce ad avere una maggiore fiducia e sicurezza in se stesso, nel suo potenziale. 

«Quando ti fiderai di te stesso, saprai come vivere» 


Nuovi percorsi, "oltre" i confini

Esiti significativi si sono verificati con percorsi che hanno previsto, laddove possibile, una collaborazione con la famiglia d’origine, il perno principale della rete primaria di ognuno di noi; rete che comprende anche amici, parenti, colleghi di lavoro e tutte quelle relazioni che si stabiliscono con persone a noi vicine. Questo perché, come sostiene anche Fabio Folgheraiter, spesso il disagio del singolo deriva da un problema legato alla rete relazionale di riferimento e, di conseguenza, ampliando “i confini dell’intervento”, si riescono a comprendere le vere cause che l’hanno innescato. 

Vari sono i progetti che favoriscono l’attivazione funzionale della rete come, ad esempio, quello della “Family Group Conferences”, le “Riunioni di Famiglia”. Si tratta di incontri durante i quali i partecipanti, ovvero coloro che fanno parte delle relazioni significative del minore e gli operatori sociali, valutano insieme come ristabilire il benessere dello stesso. Sono persone motivate nell’affrontare la problematica e pronte ad offrire il proprio sostegno all'intero nucleo. 

Un’altra tipologia di intervento è quella costituita dai “Gruppi Multifamiliare”. Questo progetto ha lo scopo di favorire, con il supporto degli operatori, il confronto ed il mutuo aiuto tra le famiglie che vivono esperienze analoghe. Durante questi incontri, i vari nuclei condividono le difficoltà quotidiane legate alla crescita dei figli, dando vita ad un confronto con lo scopo di far luce sulle risorse attivabili ed utili ad arricchire le competenze che si possiedono, al fine di creare una rete idonea al cambiamento.

Inoltre, vi è anche la possibilità di usufruire del supporto del “Garante dei genitori” che, avendo vissuto in prima persona l'allontanamento dei figli minori, offre la sua esperienza alle famiglie coinvolte nella medesima situazione, sostenendoli sia dal punto di vista emotivo che procedurale. 


Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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