“Pet School”: un progetto inclusivo e riabilitativo. Parola agli esperti.

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“Pet School”: un progetto inclusivo e riabilitativo. Parola agli esperti.

L’intervista alla Dott.ssa Antonia Tarantini, Direttrice dell’associazione “ASLAN. Il legame con gli animali”. Inclusione, riabilitazione e benessere: i benefici derivanti dalla relazione con un animale domestico

Disabilità e pratiche terapeutiche

La “Pet Therapy” è una pratica terapeutica che basa la sua metodologia sull’interazione tra l’uomo e l’animale da compagnia. Essa si presenta come uno strumento riabilitativo per soggetti con patologie psicofisiche. Ma quali sono, nello specifico, i benefici derivanti dalla relazione con un animale domestico? Di seguito, l’intervista alla Dott.ssa Antonia Tarantini, responsabile del Progetto “Pet School”.

<<Il più grande regalo che il cane ha fatto all'uomo è il supporto morale e psicologico di una presenza umile e comprensiva>>

Obiettivo? Inclusione!

Quali sono gli obiettivi educativi del progetto e quali metodologie si applicano per raggiungerli?

Gli obiettivi educativi variano a seconda della persona per la quale si progetta il percorso terapeutico. La “Pet School”, realizzata dall’Associazione “ASLAN. Il legame con gli animali” e sostenuta dalla Fondazione “Specchio dei Tempi”, si propone l’obiettivo di favorire, mediante l’interazione con un animale da compagnia, l’inclusione scolastica di bambini con disturbo del neurosviluppo. Lo studio del singolo caso e delle relative dinamiche di classe viene effettuato con strumenti validati scientificamente che, al contempo, individuano degli obiettivi.Il lavoro viene monitorato di volta in volta mediante la compilazione di apposite schede e diari clinici. Al termine del percorso, vengono sottoposti test scientifici per verificare l’evoluzione emotiva, cognitiva e comportamentale delle persone coinvolte.

EAA: Educazione Assistita Animali

Quali sono le figure professionali coinvolte nell’intervento e quali sono gli animali che si prediligono? Inoltre, come deve essere preparato il setting?

Per ogni intervento vi è un’équipe prescrittivo progettuale (E.P.P.) composta da un Responsabile di Progetto, che si occupa dello studio del paziente, e dal Medico Veterinario, che identifica l’animale più idoneo all’intervento. Essi uniscono le loro competenze per delineare ciò che risulta essere più importante sia per la persona che per l’animale. Nell’associazione ASLAN la progettazione delle EAA è di mia responsabilità, insieme alla Dott.ssa Barbara Colitti, medico veterinario dell’équipe.Vi è poi un’équipe operativa (E.O.), che si occupa delle azioni concrete da intraprendere con i pazienti: identificare un referente di intervento, che durante le sedute avrà in carico il bambino, e il coadiutore del cane, che avrà la responsabilità del proprio animale. Il referente ha un compito importante: avvalersi della relazione per raggiungere gli obiettivi definiti.Il cane è l’animale che prediligiamo. Tengo molto al loro benessere, oltre a quello della persona, pertanto quando essi sono coinvolti ci si assicura che abbiano tutte le competenze e le caratteristiche per poter stare a proprio agio nel setting di lavoro. Inoltre, preciso che i cani operano senza guinzaglio e sono liberi di esprimersi, in modo spontaneo.Il setting va studiato nei dettagli, poiché ha un valore molto importante: deve essere consono e funzionale. Solitamente, sono previsti in ambienti interni. Ogni sua parte ha una sua funzione: una è dedicata alla cura del cane  ­̶  qui il bambino posiziona la copertina, la ciotola e la borraccia dell’acqua; un’altra è dedicata alle attività di rilassamento e di pensiero  ­̶  qui posizioniamo un tappeto colorato; infine, vi è una dedicata alle attività dinamiche e di gioco con l’animale. Ogni setting varia a seconda dell’intervento, ovvero se siamo in una scuola, nelle nostre sedi di Torino o Alpignano.

Intervenire: come e quando?

Tenendo conto della sua personale formazione ed esperienza, quando si sentirebbe di consigliare l’educazione assistita con gli animali e come valuta i risultati raggiunti?

L’EAA è decisamente importante, si può applicare in tutto l’arco della vita  ̶  proprio come la Pedagogia, la scienza di cui sono specialista. Si lavora sul potenziale dell’essere umano grazie alla mediazione degli animali, pertanto si tratta di un mezzo molto potente dal punto di vista educativo. Naturalmente, bisogna studiare le specificità della persona che si affida a noi, al fine di identificare se l’intervento educativo sia fondamentale in quel particolare momento di vita. Si studia la persona e si progetta, considerando passato, presente e futuro  ­̶  le dimensioni temporali sono fondamentali per articolare un piano educativo personalizzato e calibrato ad hoc.I risultati raggiunti sono stati incredibili. Ogni bambino con cui abbiamo lavorato ha arricchito il mio bagaglio professionale e personale. La Pedagogia ha il vantaggio di essere una scienza pratico-progettuale che lavora sull’espansione di tutto ciò che è in potenza. I risultati del mio lavoro restano sempre e comunque validati scientificamente ma non nego che, quello a cui assisto ogni giorno, spesso non può essere incasellato in matrici e dati. Gli animali potenziano le scienze di cui siamo specialisti e ci permettono di arrivare in punti inaccessibili della mente e delle emozioni umane. Un valore inestimabile nel lavoro di cura. 

Lo spettro autistico

Durante le sue esperienze lavorative, ha mai avuto a che fare con bambini con autismo? Vi sono stati miglioramenti dal punto di vista dei processi di apprendimento e nello sviluppo delle competenze?

Tra i disturbi del neuro-sviluppo sui quali interveniamo quotidianamente, quello dello spettro autistico è uno dei principali. Per privacy non posso divulgare i dati scientifici ma confermo: assolutamente sì. Abbiamo ottenuto dei risultati importanti in così poco tempo da poter riformulare, per alcuni, obiettivi ancora più importanti.

Sitografia:

1 https://www.progettofamigliaformazione.it/articoli/pet-therapy-strumento-inclusione

Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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