L’affido familiare: una scelta d’amore

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L’affido familiare: una scelta d’amore

Tutela del minore, accoglienza, continuità affettiva: i caratteri generali dell'affidamento. Il ruolo del Servizio Sociale.

L’affido come risorsa sociale

L’affido familiare, al contrario di quanto in molti pensano, rappresenta una vera e propria risorsa sociale per i minori e le loro famiglie. 

Essere disposti ad aiutare, ad accogliere un bambino bisognoso di cure e di attenzioni, senza pretendere nulla in cambio, è l’esempio di come la più grande carità derivi dall’amore e dall’educazione al senso della vita: l’affido rappresenta un’opportunità arricchente per tutte le persone coinvolte.

<<Dove amiamo, è casa>>

Cos’è l’affido familiare?

L’affidamento familiare è disciplinato dalla Legge n°184 dell’83, la quale sancisce il diritto del minore ad avere una famiglia che lo ami, si prenda cura di lui e lo aiuti a crescere in modo sereno ed equilibrato. Può capitare, durante le varie fasi della vita, che essa si ritrovi ad affrontare un periodo di particolare difficoltà che la rende incapace di provvedere al mantenimento, all’educazione e all’istruzione dei figli. In questi casi, una possibile forma di aiuto, si concretizza appunto nell’affido. 

L’affido è sì un intervento a tutela del minore, ma rappresenta un sostegno e un supporto anche per la famiglia in cui esso vive, in quanto concede loro la possibilità di colmare e superare le difficoltà insorte in quel determinato momento, di essere seguiti,sostenuti e supportati durante l’intero percorso ed essere poi pronti a riaccogliere il proprio bambino. 

La sua caratteristica fondamentale è costituita dalla temporaneità: ciò significa che il minore verrà temporaneamente affidato ad un’altra famiglia ma, laddove possibile, farà rientro in quella d’origine; qualora non vi sia tale possibilità, valutate tutte le possibili alternative, ne verrà dichiarato lo stato di adottabilità. 

Obiettivi dell’affido familiare

L’obiettivo dell’affido familiare è quello di garantire la tutela del minore e il suo diritto ad avere una famiglia. Tutti gli attori coinvolti in questo percorso ricoprono un ruolo importante, a partire dalla famiglia affidataria.

La famiglia affidataria è il nucleo individuato per svolgere il fondamentale compito di accogliere e accudire, temporaneamente, il minore facente parte di una famiglia che vive un periodo di difficoltà, offrendo lui amore, protezione e sostegno - sia fisico che psicologico. E’ importante che vi sia una scelta pienamente consapevole da parte della famiglia che accoglie.

Durante l'intero percorso la famiglia affidataria, così come la famiglia d’origine, non sarà abbandonata a sé stessa: in itinere, per prendere consapevolezza dei propri limiti e delle proprie risorse, verrà definita un’intensa collaborazione e cooperazione tra essa e gli Assistenti Sociali.

Il ruolo dei Servizi Sociali nei percorsi di affido

L’affidamento viene attuato e preposto dai Servizi Sociali ed è progettato tenendo conto delle esigenze del bambino, della sua situazione familiare e dei problemi presenti in essa.

Compito dell’Assistente Sociale è individuare e attuare gli interessi del bambino coinvolto, ciò in base alla sua storia, ai suoi bisogni e alle sue esigenze. È opportuno andare ad osservare la situazione fino in fondo, senza tralasciare nessun dettaglio, per poi definire un progetto educativo.

Famiglie, bambini e operatori dovranno camminare insieme, nella stessa direzione, nessuno dovrà rimanere indietro, solo cosi si potrà raggiungere pienamente il senso dell’affido.

L’importanza dei legami

Nei percorsi di affido è importante dar valore ai legami affettivi, sia nuovi che pre esistenti. I Servizi Sociali hanno il compito di stabilire le modalità attraverso il quale mantenere i rapporti tra il minore e la famiglia d'origine, così che il bambino possa continuare ad avere i suoi punti di riferimento.

Saranno inoltre tutelate le relazioni affettive che si andranno a creare durante il percorso, anche quando quest’ultimo sarà terminato e il minore farà ritorno nella sua famiglia. Si parla, in questo caso, di “continuità affettiva” . Anche qualora l’affido familiare dovesse sfociare nell’adozione, il Tribunale per i Minorenni terrà in considerazione i rapporti che si saranno consolidati tra il minore e la famiglia affidataria.

La continuità affettiva permetterà al bambino di crescere circondato dall’amore e donerà lui la possibilità di guardare al futuro non più con paura, preoccupazione, bensì con una grande voglia di ricominciare, diriscattarsi, di credere che niente è impossibile se guidati dall’amore.

Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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