Il “Parent Training”: una risorsa per i nuclei familiari con minorenni problematici

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Il “Parent Training”: una risorsa per i nuclei familiari con minorenni problematici

Metodo di intervento evolutivo: supporto dall’ambiente circostante, coinvolgimento, problem solving, attività formativa, atteggiamento positivo.

Supporto alla genitorialità 

L’essere genitori implica grandi responsabilità ed è certamente uno dei ruoli più difficili e impegnativi che svolge l’essere umano, tanto più se si ha a che fare con bambini con problematiche psico-fisiche e/o sociali. A sostegno di questi nuclei vengono attuati percorsi di “Parent Training” che hanno l’obiettivo di supportare e rafforzare le loro competenze educative. Esso, rappresenta una soluzione efficace per il minorenne e l’ambiente circostante. Questo tipo d’intervento è infatti utile per rispondere alle crescenti richieste d’aiuto da parte dei genitori. Esso si pone inoltre l’obiettivo di accompagnare la famiglia in un percorso evolutivo, dotandola degli strumenti giusti per incrementare la propria capacità di “problem solving”. 

«La cosa più importante che i genitori possono insegnare ai loro figli è come andare avanti senza di loro»

L’importanza della condivisione e del sostegno informale 

Quando siamo di fronte ad una situazione problematica riguardante un minorenne può capitare che l’attenzione degli specialisti si concentri esclusivamente sul minorenne stesso, a discapito di un potenziale supporto proveniente dall’ambiente circostante

Sempre più spesso è data per scontata la capacità dei genitori di saper affrontare qualsivoglia situazione che si presenti nel percorso evolutivo del bambino o della bambina. Ma è sempre così?  A giudicare dalle sempre più frequenti richieste di aiuto e di supporto che pervengono al servizio sociale locale, e alla stessa comunità, la risposta sembrerebbe negativa. 

Crescente è il bisogno di interventi che tendano a favorire un rapporto stabile ed equilibrato con il ragazzo o la ragazza; che tendano a potenziare le risorse necessarie affinché quest’ultimo possa intraprendere un adeguato percorso evolutivo; che rafforzino, infine, il legame affettivo dell’intera famiglia.  

E’ importante che siano i genitori in primis a “crescere”, affinché questi possano imparare a gestire qualsiasi situazione e possano rispondere, nel miglior modo possibile, alle esigenze dei loro figli. Bisogna fornire a questi ultimi gli strumenti giusti per un adeguato sviluppo.  

Cos’è il “Parent Training”?  

Alla fine degli anni ’60 inizia a prender vita un metodo di intervento finalizzato all’incremento delle abilità genitoriali utili nel gestire i comportamenti problematici dei figli: il “Parent Training”1 

Con l’espressione “Parent Training” viene intesa un’attività formativa rivolta ai genitori di bambini con particolari difficoltà. Tale percorso formativo prevede, per i partecipanti, la condivisione reciproca delle esperienze personali e delle soluzioni “non professionali” adottate e messe in atto per sostenere i minorenni nei loro periodi più critici, e non solo2.  

I genitori, infatti, spesso necessitano, sì dell’ascolto e delle indicazioni che solo un professionista può dare ma, anche e potremmo dire soprattutto, del supporto dei  pari coinvolti nella medesima situazione.  

L’obiettivo perseguito è quello di rafforzare, nei genitori coinvolti, abilità e competenze che siano idonee a modificare e orientare il comportamento del minorenne. Questi interventi sono volti alla promozione di atteggiamenti positivi che permettano alla famiglia di correggere comportamenti disfunzionali del minore. 

Programma e progettazione  

Nella pianificazione del programma, necessario è il coinvolgimento di più nuclei familiari che siano quanto più possibile omogenei, sia per quanto riguarda l’età che per le problematiche condivise. La durata degli incontri e le modalità adottate sono stabilite dai genitori in occasione del primo incontro. Spesso le riunioni hanno la durata di un’ora e mezza e non richiedono, dunque, un impegno notevole.  

Generalmente, il programma prevede dai 4 a 10 incontri, con cadenza settimanale. In questi incontri vengono rispettivamente presentati gli argomenti che verranno trattati e gli obiettivi perseguiti; le attività che i genitori svolgeranno, in presenza, insieme agli altri nuclei familiari; i “compiti” da svolgere a casa con i figli, e non solo3. Ogni incontro prevederà, dunque, attività diverse tra loro. 

Gli effetti del corso possono essere immediati o prossimali. I primi, riguardano una valutazione immediata sui vari aspetti dell’intervento e dei metodi utilizzati. Gli effetti prossimali, invece, riguardano quegli effetti che riguardano l’incremento delle conoscenze e delle capacità. Quest’ultimo viene ripetuto anche a distanza di mesi per valutare il costante sviluppo3.  

Una volta terminato il percorso, i genitori acquisiranno una considerevole abilità di “problem solving”, ovvero aumenteranno la capacità di adottare una giusta soluzione per  i problemi che si presentano nel percorso di vita dei ragazzi e delle ragazze.   


Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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