La rete: tra rischi e opportunità

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La rete: tra rischi e opportunità

Era digitale: benefici e pericoli. Violazione della privacy, like addiction, effetti psicologici. Sensibilizzazione e prevenzione, sinergia e supporto.

È più importante condividerlo o viverlo?

Viviamo nell’era digitale, siamo sempre più interconnessi, passiamo gran parte del nostro tempo dietro ad uno schermo, eppure, siamo davvero consapevoli delle minacce che si celano dentro l’affascinante mondo del web o rischiamo di restarne intrappolati?

«Accompagnare i giovani all’uso consapevole della rete»

Benefici e danni

Non si può negare che i risvolti positivi della rete siano molteplici, basti pensare al recente lockdown. Periodo fortemente alienante, in cui internet ci ha permesso di evadere dalla monotonia dei giorni passati chiusi in casa, aiutandoci a combattere la solitudine.

Una canzone di qualche anno fa cantava «è più importante condividerlo che viverlo!» Ma siamo sicuri che sia così? siamo davvero assuefatti dal web quasi come fosse una droga? O forse, ci sono ancora degli aspetti della nostra vita che sfuggono al dominio di internet?

Di fatto, sembra ormai diventato impossibile vivere un momento senza condividerlo, il rischio è quello di dare sempre più importanza alla vita virtuale e meno alla vita reale. Di questo passo, molti giovani possono smarrire la via dentro questo vortice digitale, restando intrappolati in un mondo dove tutto è effimero.

Fondamentale risulta essere pertanto l’azione degli esperti, quali: assistenti sociali, psicologi, educatori ed altri professionisti, coloro che devono svolgere l’importante compito di aiutare i ragazzi a prendere consapevolezza dei rischi della rete e al contempo, metterli al riparo dagli stessi.

Risultati della ricerca

Da una recente ricerca[1], condotta su un campione di 336 giovani di età compresa tra i 13 e i 15 anni residenti in Italia, è emerso che la scarsa consapevolezza dei rischi della rete e l’ingenuità di molti giovani, aumenta l’incapacità di molti di saper fronteggiare le insidie del web, di fatto il 53% degli individui componenti il campione ha dichiarato la propria difficoltà nell’ essere consapevole di come agire in caso di pericolo.

A questo punto, dobbiamo capire quali sono effettivamente questi pericoli.

Di seguito, viene riportata una tabella contenente i rischi emersi dalla ricerca, con le relative percentuali di incidenza all’interno del campione esaminato; 

A questi pericoli più noti, se ne aggiungono degli altri come: la violazione della privacy e la diffusione di materiale privato ed alle volte anche pornografico, che avviene soprattutto attraverso i canali Telegram.

Come riporta il sito Wired.it[2], ad aprile 2020 su Telegram, vi erano più di 21 canali illegali, con oltre 43 mila iscritti, dove ogni giorno materiale pedopornografico veniva diffuso, senza il consenso e la consapevolezza delle vittime.

Rischi e conseguenze

Alcuni giovani partecipanti della ricerca, che sono finiti nel mirino di telegram, hanno raccontato gli effetti psicologici, molto gravi, che hanno riscontrato, fino ad arrivare a pensare al suicidio. Tutto questo è stato causato dalla consapevolezza che i contenuti che li ritraevano in contesti molto intimi, erano stati ormai diffusi in rete.

Altro rischio, non irrilevante, è quello di sviluppare una sorta di like addiction, ossia la dipendenza da like. Per i giovani i likes diventano sempre più importanti, di fatto, la quota significativa del 55% degli intervistati, ha dichiarato che postare nuovi contenuti e ricevere molti likes, contribuisce ad incrementare la propria autostima.

Fin qui nulla di preoccupante, il rischio, però, si palesa nel momento in cui l’ideale della perfezione e la ricerca affannosa di like, diventa qualcosa di cui non si riesce a fare a meno.  I giovano cercano di apparire perfetti sui propri profili social, ma dietro questo apparire si nascondono sempre più spesso ansie e paure che li attanagliano.

Da tutto ciò ne deriva, che malgrado i molteplici rischi, se utilizzata con consapevolezza, la rete ci offre diverse opportunità, ci permette di fare nuove conoscenze, garantendoci spesso un diversivo dai problemi della vita quotidiana. Inoltre per molte persone, soprattutto per quelle più introverse, comunicare virtualmente, risulta essere più facile rispetto alla comunicazione faccia a faccia. Proprio in questo ultimo periodo storico a causa della pandemia, da covid19, abbiamo fatto esperienza di quanto la rete possa diventare ormai indispensabile.

Qual è il ruolo degli assistenti sociali in questo scenario?

Sin dai suoi albori, la professione dell’assistente sociale ha lo scopo di contrastare forme di esclusione e marginalizzazione di individui o gruppi di individui e di favorirne la corretta integrazione all’interno della comunità. Dalla nascita della professione ad oggi, le cose, però, sono profondamente cambiate e, ai rischi di esclusione sociale più tradizionali, se ne sono aggiunti di nuovi, alcuni dei quali legati all’uso distorto del web.

Di fatto, sempre più spesso i giovani rischiano di restare estromessi dal proprio gruppo di pari, perché cyberbullizzati o denigrati pubblicamente attraverso la rete, pertanto gli assistenti sociali, sia nel settore pubblico che nel privato, devono agire al fine di contrastare queste forme di esclusione, attraverso campagne di sensibilizzazione e prevenzione soprattutto all’interno delle scuole, volte a consapevolizzare i ragazzi su questi fenomeni, coinvolgendo anche i genitori e gli insegnanti.

Per bloccare i pericoli della rete, la sola azione di un assistente sociale o di un gruppo di esperti può essere insufficiente, pertanto risulta indispensabile, creare delle sinergie e ottenere supporto da parte delle comunità territoriali. Diverse associazioni operano da tempo su questa linea, tra queste, anche l’associazione AICS[3] e l’associazione protetti in rete[4] coinvolte nella ricerca.


[1] Ricerca “la rete tra rischi e opportunità” di Serena Rachiele per Ricerca sociale applicata Università della Calabria

[2] https://www.wired.it/internet/web/2020/04/03/revenge-porn-network-telegram/

[3] http://www.aics-cyberbullismo.it/ 

[4] https://www.protettinrete.it/

 


Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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