Una nuova sfida per il servizio sociale: il lavoro di équipe

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Una nuova sfida per il servizio sociale: il lavoro di équipe

Lavoro di équipe: sfida della multidisciplinarietà e innovazione sociale.

Rivalutare il lavoro di équipe

La gestione dei servizi sociali in équipe non è cosa nuova, ma sono moltissime le amministrazioni che hanno colto l’occasione del Pon inclusione per allargare il novero delle professionalità che cooperano nei servizi sociali.

Educatori, pedagogisti, psicologi, mediatori, sociologi si trovano – molto spesso nella gestione dei servizi Rei (Reddito di inclusione) / Rdc (Reddito di cittadinanza) – a cooperare nella gestione dei servizi sociali. 

«Il lavoro di équipe è una sfida nuova per il servizio sociale nel suo complesso, e d’altro canto l’innovazione sociale è la strada per affrontarla» 

La sfida della multidisciplinarietà

Quella della gestione in équipe della presa in carico delle persone in condizione di povertà si è trasformata in una sperimentazione su larga scala volta ad introdurre una innovazione di processo nei servizi sociali. 

Se il modello che ci consegna il passato è una gestione incardinata sul solo Assistente Sociale che si avvale di servizi, perlopiù gestiti da altri enti pubblici o da enti del privato sociale in convenzione, la sfida della multidisciplinarietà apre una prospettiva differente.

Si tratta di una prospettiva in cui l'Assistente Sociale mantiene la regia del processo ma si avvale di professionisti di altra natura, o addirittura in cui è primus inter pares di un’equipe multiprofessionale in cui pezzi interi del processo di erogazione del servizio sono assunti in proprio da altri professionisti. 

Un caso concreto 

Ogni comune si è dotato di un proprio protocollo operativo, che prevede ruoli differenti per i diversi professionisti coinvolti.

Nel caso che chi scrive conosce meglio, quello del Comune di Napoli, il servizio Rei è stato disegnato come un rinforzo dei centri di servizio sociale territoriale, operato attraverso l'assunzione a tempo determinato di più di 70 assistenti sociali, 50 educatori professionali, 20 psicologi part time e 39 amministrativi e informatici. 

In questo caso si è applicata una modalità operativa che credo debba fare scuola per le amministrazioni che hanno deciso di dotarsi di una équipe multidisciplinare. 

Quali sono le attività connesse ai singoli ruoli?

Le attività connesse con il processo di erogazione del Rei sono distribuite in modo da attribuire funzioni diverse ai diversi professionisti coinvolti. Intorno all’Assistente Sociale ruota il processo di presa in carico e di co-costruzione con l'utente del progetto personalizzato; allo psicologo è assegnata una funzione di consulenza nelle fasi di presa in carico / analisi del bisogno, mentre l’educatore professionale entra in campo nel momento in cui sono definiti gli impegni assunti dal nucleo familiare e da quel momento, in quanto responsabile del processo di monitoraggio, segue il nucleo nella attuazione degli impegni che ha sottoscritto. 

Che cosa significa lavorare in équipe?

La scelta di definire in modo chiaro i compiti è essenziale in un servizio erogato in équipe. Affidare ad un professionista la fase di accompagnamento in modo che la riporti poi all’equipe per la riprogrammazione e la riprogettazione significa dare attenzione all'attuazione del processo piuttosto che alla sua sola predisposizione, dichiarare che non sono importanti i soli aspetti amministrativi e prendere sul serio l'idea che le politiche sociali sono lo strumento del cambiamento e gli operatori (tutti) delle politiche sociali non meri esecutori di procedure e compilatori di scartoffie. 

Il lavoro di équipe è una sfida nuova per i servizi sociali nel loro complesso, e d’altro canto l’innovazione sociale (di processo e di servizio) è la strada per affrontarla.

Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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