Come il Covid-19 ha influito sull’uso della nostra voce: quali conseguenze?

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Come il Covid-19 ha influito sull’uso della nostra voce: quali conseguenze?

Comunicare ai tempi del covid: problematiche vocali e stress laringeo. Respirare bene e igiene vocale.

Covid e comunicazione

L’attuale emergenza mondiale ha cambiato le modalità di comunicazione verbale e non-verbale. La mascherina e il distanziamento sociale sono diventati fondamentali per la lotta al virus, ma al contempo non ci permettono di dar voce al nostro pensiero in modo adeguato in ogni contesto, producendo, a volte, anche dei danni seri.

«Tutto diventa un po’ diverso appena lo si dice a voce alta» (Hermann Hesse)

Che cos'è la voce?

Partendo da una definizione generale potremmo dire che la voce è la caratteristica propria dell'essere umano, che lo differenzia da tutte le altre specie animali. È unica per ognuno: non esiste nessuna voce perfettamente uguale all'altra in tutto il pianeta, nemmeno tra due fratelli gemelli. Per questo la voce forma parte della personalità dell'individuo; inoltre è la modalità più semplice ed economica per comunicare, è lo strumento con cui diamo suono ai nostri pensieri.

Ma come si produce la nostra voce?

Il motore della voce è l'aria che respiriamo! Il respiro è la prima condizione necessaria alla vita, dunque è la nostra principale funzione vitale. Il ciclo del respiro si realizza in due momenti: inspirazione, in cui apportiamo ossigeno al nostro corpo, ed espirazione, in cui smaltiamo l’anidride carbonica prodotta dal nostro corpo. È durante l’espirazione che è possibile produrre la voce: l’aria riesce a passare attraverso un piccolissimo spazio tra le corde vocali, ne provoca la vibrazione, generando così la base della nostra voce.

Quando la voce non funziona?

La società italiana di Foniatria e Logopedia definisce la “Disfonia” come un'alterazione qualitativa e/o quantitativa della voce parlata che consegue ad una modificazione strutturale e/o funzionale di uno o più organi coinvolti nella sua produzione.

Quindi l'utilizzo massiccio ed errato della voce, se protratto nel tempo, può provocare disfonie disfunzionali o organiche. In tal caso il soggetto vedrà ridotta la propria capacità comunicativa verbale e ciò infierirà sulla sfera sociale e familiare, professionale ed economica, psichica ed emotiva.

Effetti sul modo di comunicare

Con l'arrivo del covid19 molte nostre abitudini sono cambiate e anche la nostra voce, il nostro modo di comunicare, ha subito dei cambiamenti che non sempre producono effetti positivi alle corde vocali.

Ci ritroviamo ormai ad indossare la mascherina in ogni contesto sociale e lavorativo e a comunicare attraverso questa “barriera” anche per molte ore al giorno. Parlare con la mascherina comporta:

- aumento dell'intensità vocale (urliamo per farci capire meglio);

- aumento della pressione sottoglottica (maggiore sforzo);

- respirazione di tipo orale o mista.

Inoltre per molti mesi siamo stati obbligati a lavorare da casa, e per alcuni ciò vale ancora oggi, tramite lo smart-working. La tecnologia ci viene in aiuto, ma allo stesso tempo può danneggiarci: parlare a lungo al telefono o attraverso il computer e mantenere le posture scorrette per molte ore comporta uno sforzo vocale maggiore rispetto alla comunicazione vis a vis e quindi un importante stress laringeo e a lungo andare si incorre nel rischio di sviluppare disfonie muscolo tensive, ovvero alterazioni vocali accompagnate da dolori cervicali.

Pro e contro dello stare in casa

Tutti abbiamo desiderato trascorrere un po' di tempo in famiglia. La pandemia ci ha dato questa possibilità, ma a lungo andare la condivisione forzata dello stesso tetto per 24 ore al giorno ha probabilmente causato liti familiari, e forse abbiamo urlato più spesso. Anche questo rappresenta fonte di stress vocale e il susseguirsi di tali episodi può provocare l’insorgenza di patologie alle corde vocali.

In più, nel trascorrere lunghe giornate a casa, quanti si sono riscoperti grandi chef? Ci siamo abbandonati ai piaceri della tavola, tuttavia il frequente ricorso a cibi molto elaborati, soprattutto se unito alla sedentarietà (forzata in quei giorni) può causare episodi di reflusso gastroesofageo con conseguenze anche a livello laringo-faringeo come tosse, raucedine, abbassamenti di voce, sensazione di corpo estraneo in gola, fino ad arrivare a vere e proprie lesioni organiche delle corde vocali.

Comportamenti corretti da attuare

Con il protrarsi di questa situazione, il rischio di problematiche vocali è elevatissimo, soprattutto per quei professionisti (insegnanti, manager, avvocati) in cui la voce rappresenta il principale strumento di comunicazione.

È necessario quindi prendersi cura della propria voce con un adeguato programma di prevenzione, attraverso una corretta igiene vocale e una buona respirazione: “respirare bene” è alla base di una sana fonazione.

Per igiene vocale si intende un insieme di comportamenti vocali corretti e di buone abitudini da acquisire, consolidare ed applicare quotidianamente, come: evitare l'inalazione di sostanze irritanti come il fumo di sigaretta o detersivi aggressivi; evitare temperature troppo calde o troppo fredde in casa, a scuola, in auto; evitare ambienti rumorosi; abbassare il volume di televisore, musica e videogiochi; non accendere più elettrodomestici contemporaneamente; per richiamare l'attenzione degli altri avvicinati a loro, guardarsi rende molto più semplice la comunicazione.


Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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