Burnout moderno: responsabilizzazione del contesto sociale, economico e lavorativo - PARTE II

Home
/
Blog AffidoBlog Social Work
/
Burnout moderno: responsabilizzazione del contesto sociale, economico e lavorativo - PARTE II

Debolezza caratteriale o contesto sociale? Professioni high touch e conseguenze psicologiche. Prevenzione e progettualità lavorativa.

Problema e soluzione

Nel pensiero dominante prevale l'idea che il burnout nasca da un fattore soggettivo, come tale l'operazione più comune prevede di sbarazzarsi della persona o di modificarla in base alle esigenze dell'organizzazione, talvolta plasmando la persona. A seguito di un ampio studio è stato dimostrato che il burnout non è un problema individuale, cioè non dipende da una debolezza caratteriale o dal proprio naturale temperamento, piuttosto il problema sorge nel contesto sociale in cui la persona opera.

«Ciò che in pochi considerano è che il burnout non è un evento, non accade all'improvviso, è invece un processo che si raggiunge nel tempo» 

La dimensione oggettiva del burnout

Se il problema ha origine nell'organizzazione gli effetti hanno una ricaduta personale non indifferente, sia da un punto di vista salutare che psicologico, un vero e proprio deterioramento olistico cioè che investe la persona stessa, le prestazioni lavorative oltre a tutti coloro che sono attorno.

Un declino personale e lavorativo che può portare a gravi conseguenze psicologiche che investono l'attività lavorativa nonché i rapporti sociali, con il rischio da parte del lavoratore di diventare parte di un circolo vizioso che interpreta o adopera come modalità evasiva.

A rischio burnout ci sono certamente le professioni high touch, ovvero a contatto continuo con persone in difficoltà; il numero di queste professioni oggi è in continuo aumento, si è passati da un incremento dell'attività lavorativa manifatturiera ai servizi legati alla persona che richiedono abilità personali nel trattare con la clientela oltre a saper offrire un valido servizio. Un settore, questo, che in modo particolare è a rischio burnout a causa della mole di lavoro, oltre ai tanti altri fattori di rischio già elencati precedentemente.

Perché non è stata ancora trovata una soluzione?

Il motivo risiede nel fatto che la sindrome del burnout è da sempre sottovalutata, in quanto non causa dei rischi seri come può accadere per alcune professioni, per cui facilmente viene banalizzata.

Ciò che in pochi considerano è che il burnout non è un evento, non accade all'improvviso, è invece un processo che si raggiunge nel tempo, un deterioramento costante dei sentimenti e delle abilità che andrebbe affrontato in maniera preventiva anche ai primi sintomi, senza attendere la rottura, lo scollamento di e da se stessi.

Prevenzione e rimedio, come procedere?

Una risposta efficace per emarginare il burnout comprende sia una operazione preventiva che di rimedio, oltre a coinvolgere un cambiamento funzionale e strutturale delle organizzazioni, soprattutto nell'attuale contesto socio - economico in cui a dominare sono i valori economici a discapito dei valori umani nel contesto lavorativo.

Bisogna alimentare l'idea di una progettualità lavorativa che converga la produzione con i diritti, l'etica in particolare. È  possibile pensare a un progresso organizzativo che prenda in considerazione i rischi del burnout: quindi il cinismo, la frustrazione, l'esaurimento cronico, l'inefficienza.

Ma il passaggio più importante è nella prevenzione, nell'incoraggiare quei processi come l'empowerment che sono garanzia di benessere personale e collettivo di un ambiente lavorativo, oltre che produttivo.

 

 

 

Note bibliografiche:

Christina Maslach e Micheal P. Leiter - Burnout e organizzazione. Modificare i fattori strutturali della demotivazione al lavoro

 


Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
Scrivi un Messaggio
Accetto la Privacy Policy
L'invio del tuo messaggio è andato a buon fine.

Siamo lieti che tu ci abbia scritto! A breve il messaggio sarà visionato dallo Staff del Centro Studi. Ti risponderemo quanto prima.

Cordiali saluti, la Tutor del Centro Studi, dr.ssa Carmela Carotenuto.
Oops! Qualcosa è andato storto!