Affidamento familiare: istituto giuridico in crescita (Parte I)

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Affidamento familiare: istituto giuridico in crescita (Parte I)

Continuità degli affetti. Famiglia: protezione e socializzazione. Minore: futuro membro della società. Affidamento: strumento di crescita.

Affidamento familiare: percorso legislativo

L’affidamento familiare è una forma di accoglienza di un soggetto debole, la cui famiglia d’origine risulta temporaneamente in difficoltà. Inerente ai minori, l’istituto giuridico dell’affidamento familiare è normato dalla Legge 184/1983 che ribadisce il diritto del minore a crescere ed essere educato in una famiglia.[1]

In Italia lo scenario dell’affidamento familiare assume un aspetto piuttosto rinnovato con l’introduzione della legge n. 184 del 1983. All’art.1 sancisce: «Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia.»[2]

Nel corso del tempo è stata modificata con delle innovazioni riportate dalla Legge n.173 del 2015.Quest’ultima stabilisce la continuità degli affetti del minore affidato, cercando di offrire al soggetto una famiglia disposta ad accoglierlo piuttosto che una collocazione presso una comunità.

Ulteriori modifiche alla Legge n. 184 del 1983 sono state apportate anche dalla Legge n.149 del 2001. In primis ciò che cambia è il titolo: «Diritto del minore ad una famiglia».[3] Questa novella legge va a completare il quadro sull’istituto dell’affidamento familiare già avviato dalle precedenti disposizioni. Infatti ha condotto tra il 2006 e il 2009 alla chiusura degli istituti e al completo ricorso a forme di cure alternative.

 «Accogliere un minore significa accogliere tutto il suo bagaglio, la sua storia e offrirgli una nuova possibilità per rendere migliore il proprio futuro»

Perché per il minorenne è importante vivere in una famiglia?

La famiglia è per il minore il luogo all’interno del quale impara a socializzare per la prima volta. Per il bambino è fondamentale in quanto dipende totalmente dall’ambiente e in ragione di ciò deve adattarsi e seguire le norme fissate.

La socializzazione è quel processo attraverso il quale l’individuo entra a fare parte della società mediante l’acquisizione di conoscenze, capacità ed atteggiamenti. A tale scopo è importante la crescita all’interno di un nucleo familiare. Solo questo è in grado favorire una socializzazione primaria.

Essa avviene nei primi anni di vita, ed è finalizzata all’acquisizione delle competenze sociali di base, con lo scopo di fare del minore un membro della società. Il nucleo familiare ha la responsabilità di fornire al soggetto in età evolutiva tutti i supporti di cui ha bisogno per costruirsi compiutamente come persona.

Spesso si verificano casi in cui il nucleo familiare sia carente e abbia esso stesso bisogno di sostegno per poter adempiere alla sua funzione. La Repubblica è impegnata a proteggere il minore e a promuoverne la personalità. Nei casi in cui il diritto del minore sia esposto a rischio o venga leso è previsto un intervento a tutela del soggetto in età evolutiva.

L’affidamento familiare è uno strumento attraverso cui poter contribuire alla crescita del minore. In maniera tale da offrire la possibilità e l’opportunità di colorare la propria vita attraverso la tavolozza dei propri sogni.

 


Note

[1] Art. 1, Legge 184/1983.

[2] Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori, Legge n.184, 04 Maggio 1983.

[3] Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, recante «Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori», nonché al titolo VIII del libro primo del codice civile, Legge 28 marzo 2001, n. 149.


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