Affrontare situazioni conflittuali senza subirle: benessere assertivo

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Affrontare situazioni conflittuali senza subirle: benessere assertivo

Assertività: opportunità no conflitto. Ascolto e relazione, tempo per sé stessi. Empatia e generatività.

La strada giusta per essere felici

Il libro “Sei felice? Guida ai 5 passi del benessere assertivo”, recentemente pubblicato da Marco Giordano, si presenta come una chiara e utile guida e si pone come obiettivo il raggiungimento dell’assertività, indirizzata non solo a chi svolge una professione d’aiuto ma a chiunque intenda lavorare su sé stesso e migliorare le proprie capacità relazionali, affrontare gli altri e le situazioni di stress senza cadere in un atteggiamento passivo o aggressivo. L’assertività può essere la strada giusta.

«Il valore di un sentimento o di un pensiero, non va giustificato, non va dimostrato. È già valido e significativo per il semplice fatto che è un tuo pensiero, un tuo sentimento»[1]

Cos’è il benessere assertivo e perché può esserci utile

Assertività, dal latino “asserere” ossia “asserire”, è una caratteristica del comportamento umano, l’abilità di esprimere in maniera chiara ed efficace le proprie emozioni e opinioni senza peraltro offendere né aggredire l’altro, di dare importanza alla propria opinione senza sminuire quelle degli altri, senza creare conflitti alimentati da emozioni quali ansia, rabbia o frustrazione.

Per raggiungere tale capacità dobbiamo compiere dei passi ben precisi come superare la propria passività o aggressività e trovare un buon equilibrio che ci permetta di rispettare noi stessi e le nostre opinioni e allo stesso tempo accogliere e rispettare quelle altrui.  In questo modo possiamo imparare a “disinnescare” un conflitto anziché alimentarlo, a trasformalo in un’opportunità piuttosto che in un problema.

Quali sono i passi che possono condurci al benessere assertivo?

Uno dei passi più importanti è ascoltare anche le ragioni degli altri, a sentire quello che sentono gli altri e a riflettere anche su noi stessi, senza alimentare discussioni pur di far prevalere il proprio punto di vista.

Per relazionarci in maniera assertiva, è importante anche utilizzare un linguaggio adatto, parole specifiche che lascino percepire il rispetto per le opinioni altrui ma che allo stesso tempo diano valore alle nostre, parole che non diano la percezione che i nostri pensieri, emozioni o problemi siano più importanti di quelli degli altri ma neanche che siano cosi futili da poter essere sminuiti, ed è qui che si arriva al passo più importante, il rispetto e la valorizzazione di sé stessi, la consapevolezza dell’importanza dei nostri pensieri e delle nostre emozioni.

È necessario prendersi del tempo per sé stessi, per curarsi, ascoltarsi e capirsi, dedicarsi del tempo che non sia solo mero riposo ma un’occasione per conoscersi meglio e di conseguenza poter interagire in maniera assertiva con gli altri.

Empatia e generatività: due caratteristiche che accrescono l’assertività

Tra le tante caratteristiche che contribuiscono ad accrescere l’assertività, l’empatia, dal greco “empatheia” (en “dentro” e pathos “sentimento”), si manifesta come la capacità di percepire quello che sente l’altro, di mettersi nei suoi panni e provare le stesse emozioni e stati d’animo in maniera profonda, di comprendere quello che sta provando, riuscire a trasmettergli che stiamo comprendendo ciò che prova, ma soprattutto farlo senza esprime un giudizio.

L’empatia, capacità che talvolta può essere innata e con il tempo affinata, ma è possibile anche acquisirla, implica che si stabilisca un contatto tra noi che ascoltiamo e il nostro interlocutore, dobbiamo quindi andare alla ricerca dentro di noi di quel sentimento, di quella sensazione che possa permetterci di comprendere quanto ci viene detto.

A questo punto è opportuno parlare anche di generatività, ossia mettere al mondo qualcosa, crearlo, senza la pretesa di controllarlo o di ricevere qualcosa in cambio, dedicare impegno ed energie per il suo benessere, renderlo capace di andare da solo, di essere migliore e poi lasciarlo andare, senza alcun ricatto, dominio o controllo, libero di continuare il suo cammino.                                                                                                   

Empatia e generatività possono quindi contribuire ad accrescere in noi un atteggiamento assertivo che può esserci utile nella vita quotidiana, dove siamo costantemente esposti a situazioni che suscitano in noi emozioni negative quali rabbia, ansie e conflitti, e dove diventa ancora più necessario raggiungere quella tranquillità e realizzazione che ci liberi dalle preoccupazioni e ci permetta di affrontare situazioni conflittuali senza subirle, senza dover trasformare ogni conflitto in una lotta di supremazia ma bensì trarre un’opportunità da un momento di crisi, considerare questi momenti come dei cambiamenti positivi, che non ci spaventino ma ci diana la possibilità di riflettere su noi stessi e migliorarci.

 



Note:

[1] Giordano Marco, Sei felice? Guida ai 5 passi del benessere assertivo, 2021, p.13


Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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