La visita domiciliare in un nucleo familiare con bambini

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La visita domiciliare in un nucleo familiare con bambini

Colloquio a domicilio: organizzazione degli spazi. Rapporto di fiducia, sostegno e accompagnamento. Incontrare il bambino: giochi e disegno.

Perché la usiamo

La visita domiciliare è un prezioso strumento da sempre utilizzato dagli Assistenti Sociali e consiste in un colloquio svolto presso il domicilio dei propri interlocutori.

Sono diversi i motivi che rendono opportuno l’utilizzo della visita domiciliare, come il caso in cui l’operatore debba incontrare un bambino che, in un setting formale come un ufficio, potrebbe non sentirsi a proprio agio.[1]

«La visita domiciliare si dimostra uno strumento importante per raccogliere informazioni sulle risorse attivabili già esistenti, ma anche per scovare quelle latenti»

L’incontro con il bambino

Nel corso della visita domiciliare in cui è presente un bambino, è di fondamentale importanza prestare attenzione all'ambiente che lo circonda e all'organizzazione degli spazi, capire se ce n’è uno a lui dedicato e che sente suo, o se ci sono giocattoli in giro: sono elementi che consentono di capire in che modo la famiglia risponde ai suoi bisogni.

È bene mostrare interesse per ciò che egli ritiene importante. Si pensi ai suoi giochi: Il gioco, in generale, può essere anche un buon punto di partenza per creare la “disponibilità al colloquio” da parte del bambino.

Per facilitare la relazione, è opportuno non essere intrusivi e non affrontare, fin da subito, argomenti che potrebbero imbarazzare o mettere in difficoltà il piccolo interlocutore. Sono consigliate domande aperte e anche l’uso del disegno - non con finalità diagnostico-terapeutiche-, che possono agevolare la narrazione.

In base al problema del nucleo familiare e, più specificamente, del bambino, occorre evidenziare le problematiche familiari gradualmente e in chiave costruttiva, dopo aver instaurato un rapporto di fiducia. Le persone coinvolte devono sentirsi libere di esprimersi in un clima libero da giudizi e partecipare attivamente nella definizione della loro situazione.[2]

Alcune accortezze…

L’utilizzo della visita domiciliare richiedere attenzione, competenza e delicatezza, per questo vanno usate tecniche specifiche e adeguate al setting particolare.

Sono necessari atteggiamenti di accettazione, di ascolto attivo, di osservazione e di restituzione, soprattutto della comunicazione non verbale.

La visita domiciliare si dimostra uno strumento importante per raccogliere informazioni sulle risorse attivabili già esistenti, ma anche per scovare quelle latenti. Per questo, non è solo uno strumento di controllo, ma anche di sostegno e accompagnamento.



[1] Maria Luisa Ranieri, Assistente sociale domani volume 1, Erickson, Trento, 2016, p. 222

[2] Maria Luisa Ranieri, Linee guida e procedure di servizio sociale, Erickson, Trento, 2014, pp. 258-259.

Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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