Stati generali della natalità

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Stati generali della natalità

Nascite sotto la soglia. Favorire la natalità: assegno unico universale, piano di resilienza e ripresa.

Mai numeri così bassi dal Dopoguerra 

Il 14 maggio 2021, il Forum delle Associazioni Familiari ha convocato gli Stati Generali Della Natalità. In diretta dall’Auditorium della Conciliazione sono intervenuti il Papa, il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro della Famiglia Bonetti, il presidente della Regione Lazio Zingaretti e la sindaca di Roma Virginia Raggi.  

«È giunto il momento di una nuova consapevolezza» commenta Gigi De Palo, presidente del Forum gli allarmanti dati Istat sul crollo della natalità nel nostro Paese. Numeri non erano stati mai così bassi dal Dopoguerra. Il report del mese di gennaio 2021 indica una significativa caduta della frequenza di nascite sotto la soglia simbolica delle mille unità giornaliere. In termini numerici, in Italia sono 5.151 i nati in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, parliamo di una variazione percentuale di 14 punti in meno. 

«Un’Italia senza figli è un’Italia che non ha posto per il futuro, è un’Italia che lentamente finisce di esistere»  

Far ripartire la natalità è una questione urgente 

«Un’Italia senza figli è un’Italia che non ha posto per il futuro, è un’Italia che lentamente finisce di esistere», sottolinea il presidente Draghi nel suo discorso di apertura dell’evento. Far ripartire la natalità è una questione urgente, è un problema che riguarda tutti, diremmo “generale”. Un cambio di rotta che coinvolge il mondo delle istituzioni, dei media, delle imprese, dello sport, dello spettacolo. «Un figlio non è un affare di famiglia, un fatto privato – aggiunge De Palo – ma un investimento per il Bene Comune».  

In termini economici è un investimento che il Governo ha previsto con risorse in bilancio pari a 21 miliardi di euro, a garanzia di una misura “epocale” a sostegno diretto delle famiglie: l’assegno unico universale.  

Il premier Draghi ha elencato, inoltre, misure a sostegno delle coppie e delle giovani donne e delle famiglie, presenti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La realizzazione di asili nido e scuole per l'infanzia, il potenziamento delle infrastrutture scolastiche, investimenti nelle politiche attive del lavoro, nelle competenze scientifiche e nell'apprendistato una clausola per incentivare le imprese a assumere più donne e giovani.  

È solo una questione economica? 

Le ragioni legate alla denalità sono solo in parte economiche, ha sottolineato Draghi. La riflessione è ben più profonda e ha a che fare con questioni di fiducia e sicurezza. «Per decidere di avere figli, i giovani hanno bisogno di un lavoro certo, una casa e un sistema di welfare e servizi per l’infanzia». In Italia siamo ancora ben lontani da questi obiettivi, senza contare che la spesa sociale per le famiglie è tra le più basse in Europa.  

Inoltre, lo Stato ha il dovere di accompagnare la società in questo percorso di ritrovata consapevolezza in cui il desiderio di avere figli non è in contrasto con l’emancipazione della donna.  

Sottolinea il premier che bisogna continuare ad investire per mettere nelle condizioni la società di avere figli e «aiutare i giovani a recuperare fiducia e determinazione, a tornare a credere nel loro futuro investendo in loro il nostro presente» 


Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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