Solitudine degli anziani e nuove prospettive.

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Solitudine degli anziani e nuove prospettive.

Accorciare le distanze: scambio reciproco tra generazioni. Giovani e anziani insegnano. Nuova sfida per il Servizio sociale: creare legami.

Un dato sempre crescente

La solitudine degli anziani ha visto un grande aumento durante i mesi della pandemia. Anche il Papa si è sentito in dovere di lanciare un’iniziativa che prevede gesti di tenerezza nei confronti dei più anziani. I dati Istat sulla solitudine degli ultra settantacinquenni non sono affatto incoraggianti ed è per questo che il Servizio sociale sta proponendo progetti all’insegna della vicinanza e della reciprocità.

«Una delle malattie che vedo più diffuse oggi in Europa è la solitudine, propria di chi è privo di legami. La si vede particolarmente negli anziani, spesso abbandonati al loro destino»[1]

“Ogni anziano è tuo nonno”

Ispirata dalle parole del Papa, pronunciate durante un Angelus dei mesi scorsi, il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita ha dato il via ad un’iniziativa per provare a spezzare la solitudine che attanaglia i più anziani.

Il Papa si è rivolto proprio ai giovani ai quali ha chiesto di “essere fantasiosi”, invitandoli ad utilizzare tutti gli strumenti, tecnologici e non, a disposizione per cercare di raggiungere con un gesto di tenerezza gli anziani delle nostre famiglie e quartieri.

La proposta è semplice quanto efficace: una telefonata, meglio se video, un messaggio o una nota vocale, un saluto dalla finestra per cercare di accorciare le distanze tra generazioni che sembrano sempre più lontane.

https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2020-07/ogni-anziano-tuo-nonno-dicastero-laici-famiglia-vita-papa.html 

La solitudine degli anziani è un fenomeno in aumento

Colpisce ancora una volta la capacitĂ  che Papa Francesco ha di cogliere le necessitĂ  di questo tempo. Infatti la pandemia ha accentuato ancora di piĂą il fenomeno della solitudine degli anziani, giĂ  da tempo in vertiginoso aumento.

I dati parlano chiaro! L’Istat nel 2018 ha rilevato che in Italia il 13% della popolazione vive da solo. Questa condizione si acutizza con l’aumentare dell’età: tra i 55 e i 74 anni vive solo il 16% della popolazione, mentre nelle età successive la percentuale si raddoppia, arrivando a toccare il 38%.

I dati mettono in luce un altro agghiacciante fenomeno che coinvolge proprio gli ultra settantacinquenni. Circa il 40% di questi non ha né parenti né amici su cui contare in caso di bisogno e solo il 12% può rivolgersi al massimo ad un vicino di casa.

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/sempre-pi-anziani-e-pi-soli-unemergenza-in-molti-paesi

Una sfida di reciprocitĂ  per il servizio sociale

Abbattere queste tendenze negative è da tempo una sfida del Servizio sociale. Ma tra le tante iniziative e proposte a favore degli anziani, quali sono da prediligere?

Puntare sulla reciprocità sembra essere una delle soluzioni migliori. Come ci ricorda Maria Rita Parsi per far sì che la vicinanza offerta al bisognoso non diventi un altro motivo per lui per sentirsi un peso per questa società «Al punto da arrivare, perfino a dimenticare o a negare o a sminuire o, addirittura, a trasformare [la vicinanza ricevuta] in un peso dal quale liberarsi»[2].

Per queste ragioni occorre pensare a servizi che prevedano uno scambio reciproco tra anziani e giovani, in modo da sottolineare e valorizzare il loro apporto positivo alla societĂ  nonostante la loro etĂ . Per ricordagli, in sostanza, che abbiamo ancora bisogna di loro!

Appare interessante da questo punto di vista il progetto, ancora in fase di sviluppo a causa dell’emergenza sanitaria, proposto da un Centro Sociale per giovani e ragazzi della provincia di Ancona. L’iniziativa prevede delle giornate in cui gli anziani mostreranno ai giovani “antiche arti domestiche” come preparare la pasta fresca, ricamare, cucire a maglia, svolgere piccoli lavoretti in legno ecc. In altre giornate invece saranno i giovani ad insegnare qualcosa agli anziani con attività come: imparare ad utilizzare lo smartphone o il computer, a fare ricerche online stando attenti alle truffe, utilizzare i social network e tanto altro.

Chi ha ideato il progetto ritiene che questo scambio di conoscenze tra generazioni diverse può essere davvero la base di partenza per la creazione di legami sociali, in modo da poter spezzare la solitudine che colpisce tanti anziani del nostro tempo.


[1] Papa Francesco, Discorso al Parlamento Europeo, Strasburgo, 25 novembre 2014

[2] Maria Rita Parsi, Ingrati. La sindrome rancorosa del beneficato, Mondadori, 2011.

 


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