Servizio sociale e conflitto: le diverse tipologie

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Servizio sociale e conflitto: le diverse tipologie

Tipologie di conflitto: conflitto di individuazione, conflitto della conoscenza, conflitto di interessi, conflitto di culture.

Tipologie di conflitto

Possiamo suddividere i conflitti in quattro tipi: emotivi, di interessi, di dati, di valori[1]. Molto spesso c’è una compresenza di conflitti, per cui è necessario dare una descrizione combinando due o più tipologie.

«Molto spesso c’è una compresenza di conflitti»

Conflitto di individuazione e appartenenza (o emotivo)

Questo tipo di conflitto è causato dai sentimenti di una determinata relazione e può essere definito, semplificando, come un’antipatia tra le persone coinvolte. Esso trova radici nei percorsi che portano ogni persona, in base alla propria storia, a diventare quello che è e ad appartenere a un gruppo con i suoi simboli e la sua cultura.

Laddove occorrerebbe la capacità individuale di conoscere e riconoscere le diversità, senza negarle, il conflitto invece degenera, se le persone in questione non chiariscono i loro diversi punti di vista, o quando si sentono minacciate dall’altro, rifiutando così completamente quella persona.

Sua forma estrema è il fanatismo, nel quale la categoria dell’identità è sovrapposta a quella dell’appartenenza, causando la negazione dell’altro.

Conflitto della conoscenza (o di dati)

Definito anche come un fraintendimento, questo tipo di conflitto nasce quando le persone coinvolte in un disguido non solo non possiedono un comune punto di vista, ma hanno informazioni parziali o travisate.

Vi sono sufficienti evidenza che mostrano come il fraintendimento sia uno dei principali motivi di degenerazione di un conflitto: l’assenza  di conoscenza provoca decadenza nelle relazioni, nei gruppi e nelle istituzioni.

Conflitto di interessi

Le persone coinvolte hanno interessi diversi e contrastanti che possono essere soddisfatti solo a discapito dell’altro. Spesso si incorre in conflitti di interesse quando: una o entrambe le parti hanno intenzioni che nascondono all’altro;  le parti non sono state completamente oneste nelle richieste avanzate o nell’esprimere i propri bisogni e uno dei due si è sentito tradito dall’altro;  l’altro non ha mantenuto una promessa, non ha preso le proprie responsabilità.

Questo tipo di conflitto è difficile da svelare qualora al centro di una situazione conflittuale non vi sono oggetti materiali. Al di là dell’oggetto della contesa, è l’attribuzione di significato all’interesse che influenza significativamente i vincoli e le possibilità di elaborazione di questo tipo di conflitto.

Conflitto di culture (o di valori)

La diversità culturale, secondo Carlo Ginzburg, è per la specie umana una ricchezza inestimabile, ma si tratta di una ricchezza generatrice di conflitti spesso tragici.[2] Le differenza culturali si configurano come segnali inviati da uno all’altro e capaci di suscitare inquietudini, preoccupazioni, ansie, incomprensioni potenziali antagonismi.

Quando contesti diversi e cornici diverse vengono a confronto, c’è sempre una componente ambigua, opaca e oscura che investe anche la comunicazione, provocando distorsioni e ambiguità. Nel campo familiare, questo tipo di conflitto è tipico di coppie e famiglie nelle quali vige un mito dell’uguaglianza (si aspira a mantenere uguali idee, principi e valori).


[1]  Morelli, U. (2014), Il conflitto generativo, Città Nuova, Roma

[2] Ginzburg, C. (2000), Rapporti di forza: storia retorica prova, Feltrinelli, Milano


Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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