GOALS: innovazione

Contrastare la povertà educativa. Modelli innovativi di welfare comunitario. Giovani – Orientamento – Accompagnamento - Lab – Scuola

Malessere giovanile

Secondo gli studi della Regione Marche, esiste uno stretto legame tra disoccupazione giovanile e aumento del malessere sociale: il forte scoraggiamento porta i ragazzi ad abbandonare precocemente gli studi o a trovare consolazione nell’abuso di alcol e stupefacenti.

«Con G.O.A.L.S. si vogliono cambiare le carte in tavola, motivando i giovani ad una visione proattiva della vita»

Giovani e pratiche devianti: i dati alla mano

Le recenti analisi della Regione Marche (2017) fanno emergere un disagio giovanile rappresentato da problemi eterogenei, i quali sfociano in un alto numero di ragazzi a rischio di pratiche devianti.

Per ciò che concerne l’abuso di sostanze, i dati indicano che il 9,1% dei giovani dagli 11 ai 30 anni è stato preso in carico dai Presidi, Sert e Dipartimenti Sanitari. In aumento sono anche le nuove forme di dipendenza, tra cui: sesso compulsivo, web, ludopatie.

A testimoniare la difficoltà di una carriera scolastica affrontata con difficoltà, il dato sul drop-out: i Neet nelle Marche - ragazzi che non studiano e lavorano - sono in aumento: +8% in 10 anni.

Un progetto innovativo

Il progetto G.O.A.L.S. è un progetto innovativo realizzato dalla Cooperativa Sociale Il Faro sita a Macerata e finanziato dall’Impresa Sociale Con I Bambini.

L’obiettivo del progetto è quello di creare un modello di intervento di rete per rispondere ai problemi della comunità con lo sforzo di tutti gli attori presenti sul territorio, aumentando le opportunità educative per i giovani e ottimizzando interventi e fondi dedicati alle politiche assistenziali.

Cosa significa G.O.A.L.S.?

La parola GOALS riassume in sé tutti gli obiettivi che si intendono raggiungere con il progetto: Giovani – Orientamento – Accompagnamento - Lab – Scuola

Il progetto ha durata triennale e viene attivato in sinergia in diversi territori della Regione Marche: Macerata, Fermo, Porto San Giorgio, Civitanova Marche, Grottammare e San Benedetto del Tronto. Le attività del progetto vedono la collaborazione dei genitori, scuole, servizi istituzionali, privato sociale e comunità per indirizzare il ragazzo verso la costituzione di un adulto etico, responsabile e soddisfatto.

Gli interventi si suddividono in azioni di potenziamento scolastico ed extrascolastico: Metodi, Sportello di Ascolto, Coaching e InfoJob. Le metodologie si riferiscono al sostegno dato agli studenti nelle attività di apprendimento. Mediante lo sportello di Ascolto i ragazzi possono concentrarsi su se stessi, con l’aiuto di uno Psicologo che li supporta in momenti di difficoltà, specialmente nella sfera relazionale e affettiva nel loro contesto di vita. L’attività di orientamento è fondamentale per supportare i ragazzi nel passaggio al mondo del lavoro fornendo loro le informazioni e gli strumenti per muoversi in autonomia.

Il progetto coinvolge anche ragazzi con DSA e BES in collaborazione con il Centro Orizzonte, centro diagnostico e riabilitativo che opera a supporto e integrazione delle attività dei Pediatri di libera scelta e UMEE, specializzato in trattamento specifico dell’autismo mediante la tecnica A.B.A. (applied behaivour analysis).

È necessario ripensare il modello di rete

GOALS ci permette di riflettere sulla realizzazione di modelli concreti di welfare integrato. Si è partiti da un’analisi diretta dei bisogni, coinvolgendo gli stakeholder dal principio. I progettisti hanno ritenuto necessario coinvolgere in prima persona assistenti sociali, educatori, famiglie, associazioni sul territorio ed Enti Locali, in modo da comprendere le necessità del singolo e della comunità, ritenendoli protagonisti attivi nella realizzazione del progetto.

Una volta definite le problematiche, l’équipe ha stabilito come la progettazione locale può contribuire al raggiungimento di un obiettivo di più ampia veduta, ovvero la riduzione della povertà educativa sul territorio marchigiano.

Le azioni di cui sopra sono state ragionate in modo da coinvolgere tutte le sfere di benessere della persona secondo il modello bio-psico-sociale ponendo attenzione alla scuola, ai luoghi di aggregazione informale, alle relazioni familiari e ai processi cognitivi di ogni ragazzo. La considerazione reale dei bisogni dei destinatari, l’ascolto attivo degli operatori socio-educativi e la condivisione di dubbi, problematiche e idee è risultata una strategia vincente della realizzazione di nuove politiche sociali.

 


Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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