Gli effetti psicologici della quarantena sui bambini, lo studio

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Gli effetti psicologici della quarantena sui bambini, lo studio

"Gli effetti psicologici immediati della quarantena per Covid-19 nei giovani italiani e spagnoli": i risultati emersi dalla ricerca. Sostegno ed ascolto empatico.

Covid-19, emergenza sanitaria ed emotiva

Negli ultimi anni, con la pandemia, ciascun bambino si è ritrovato a dover affrontare un cambiamento radicale delle proprie abitudini, a dover vivere una realtà ben diversa da quella precedente.

I vari decreti emanati, così come le misure adottate a seguito dell'emergenza, hanno limitato drasticamente la vita sociale di ogni ragazzo, soprattutto dell'età scolastica. Il non poter più giocare, confrontarsi, relazionarsi con i compagni di scuola ha contribuito allo sviluppo di atteggiamenti di paura, ansia e insicurezza.

Uno studio svolto da studiosi italiani e spagnoli ha evidenziato quali effetti, dal punto di vista psicologico e comportamentale, sono stati generati dal Covid-19. 

<<Ascolto, amore, empatia, sono i pilastri di un rapporto d’amore>>

Lo Studio 

La ricerca redatta1 ha messo in evidenza l'incidenza del virus nella vita sociale dei ragazzi. Sono stati presi in esame 1143 genitori di bambini spagnoli e italiani, di età compresa tra i 3 e i 18 anni. Dalle loro testimonianze è emerso il mutare negativo dei comportamenti dei propri figli. In particolare, sono stati riscontrati:

-        Maggiore difficoltà di concentrazione;

-        Noia;

-        Irritabilità;

-        Irrequietezza;

-        Nervosismo;

-        Sentimenti di solitudine;

-        Disagio;

-        Preoccupazione.

Inoltre, è stato constatato l'aumento vertiginoso del tempo trascorso dinanzi ad uno schermo, che sia esso del computer, del telefono o del televisore.

È doveroso, tuttavia, precisare che i bambini italiani, rispetto a quelli spagnoli, hanno risentito meno della pandemia. Questo probabilmente è dipeso anche dalle varie misure adottate dal Governo: man mano hanno dato loro sempre più libertà, basti pensare, ad esempio, alle passeggiate nel proprio quartiere o alla possibilità di poter fare sport all’aperto o di poter raggiungere i propri familiari.

Ascolto empatico 

I comportamenti sopraelencati, in modo latente, si son radicati in alcuni ragazzi. Cosa possono fare, dunque, i genitori, le insegnanti o gli educatori? Innanzitutto, bisogna trasmettere loro serenità, evitare di riversare su di essi le proprie preoccupazioni, in quanto si  andrebbero ad accentuare o a far riemergere i comportamenti in questione.

La professione di educatrice mi ha permesso di osservare alcuni di questi atteggiamenti. Trovare loro una soluzione efficace non è poi così semplice, in quanto i bambini, oltre che con gli operatori, manifestano i loro sentimenti con altre figure di riferimento - come i genitori - che, però, spesso non danno loro il giusto peso, credendoli semplici capricci.

Sulla base di quanto affermato, sarebbe opportuno dedicare maggiori attenzioni a questi bambini, ascoltandoli, in modo da poter capire da dove deriva il disagio insito in questi atteggiamenti, che sentimenti stanno in realtà provando e trovare insieme una soluzione.

Note:

1 M. Orgilés, A. Morales, E. Delveccio, C. Mazzeschi, J.P. Espada, "Immediate Psychological Effects of the COVID-19 Quarantine in Youth From Italy and Spain", 2020.

 

Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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