Covid 19: la rete tra rischi ed opportunità (parte I)

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Covid 19: la rete tra rischi ed opportunità (parte I)

Distanziamento sociale e nuovi mezzi di comunicazione. Piazze virtuali e bisogni relazionali.

Una duplice realtà 

La crisi sociale innescata dal COVID-19 rischia di danneggiare maggiormente chi è in condizioni di svantaggio. Il distanziamento sociale amplifica l’angoscia e le paure, mentre la rete e la sua realtà virtuale si dimostra sia una soluzione che un rischio per la nostra società. Tramite l’esempio dei gruppi Facebook e di alcune “challenge” su Tik Tok, possiamo notare la duplice essenza della rete ai tempi del Coronavirus. 

«Le persone ridisegnano il proprio stile di vita cercando di mantenere i rituali della quotidianità ancora liberi dalle restrizioni» 

Il quotidiano che cambia 

La diffusione del virus che causa la malattia “COVID-19” ha innescato una crisi sociale, sanitaria, economica che coinvolge l’intera popolazione mondiale, e ha determinato la più grave crisi per l’Italia dal secondo dopoguerra.  

Misure costruite per rispondere all’emergenza Covid-19 possono involontariamente determinare esclusione o condizioni di svantaggio per alcuni gruppi che hanno meno voce o potere, o non proteggere adeguatamente le popolazioni più esposte al rischio. Si è creato un senso di vulnerabilità ed insicurezza generale provocata dalle continue restrizioni emanate dallo Stato, ma, nonostante ciò, c’è stato il tentativo di rimanere legati a una routine rassicurante per evitare un turbamento generale.  

Ecco dunque che le persone ridisegnano il proprio stile di vita cercando di mantenere i rituali della quotidianità ancora liberi dalle restrizioni. Le attività fuori casa e le occasioni di contatto con persone che non appartengono al proprio nucleo familiare sono state drasticamente ridotte in questo periodo così delicato, infatti, molte persone hanno iniziato ad uscire solo per necessità, rinunciando a qualsiasi momento di socialità.  

È cambiata la qualità del sonno e ciò è sicuramente causato dalla condizione di angoscia e paura del periodo storico particolare che stiamo vivendo. Attenzione particolare deve essere posta soprattutto sugli under 25 perché sono proprio loro ad aver cambiato le proprie abitudini nei tempi e modi di alimentazione e riposo. Sono infatti i più giovani a dormire di più in tempi di pandemia ma sono i rispondenti della fascia d’età centrale (35-54) a registrare il maggior decremento di sonno.  

In particolare, molta attenzione va posta sull’aumento dei riti consolatori quali l’accesso ad alcolici, fumo e droghe, ma ciò si differenzia per genere ed età: gli uomini tendono ad aumentare il consumo di alcolici, le donne quello del fumo, gli under 25 quello di sostanze stupefacenti illegali.  

Altro aspetto fondamentale da tener presente è lo spazio condiviso sulla Rete. L’utilità delle tecnologie digitali rispetto alla soddisfazione dei bisogni relazionali è ben testimoniata dall’incremento generalizzato della frequenza con cui sono stati impiegati i nuovi media in seguito alle restrizioni imposte dal governo per far fronte alla diffusione del contagio. 

La rete come amica 

Le misure di distanziamento sociale promosse dalle istituzioni al fine di limitare il contagio hanno portato a l'intensificarsi delle forme di relazionalità accessibili attraverso i dispositivi digitali connessi in Rete. Attualmente la tecnologia è talmente avanzata da permetterci di rimanere in contatto in molti modi, senza essere fisicamente presenti nella stessa stanza o nello stesso spazio con altre persone. 

Infatti, grazie ai nuovi mezzi di comunicazione le distanze iniziano a ridursi, distanza geografica non significa più distanza sociale grazie alle linee di comunicazione e modalità di incontro virtuali. Il messaggio del “distanti ma uniti”, diffuso dalle istituzioni durante il periodo delle restrizioni governative, trova attuazione solo grazie all’utilizzo dello schermo del device: lo schermo consente di superare la dimensione corporea dell’interazione sociale e diventa da un lato mezzo di protezione dal contagio, dall’altro strumento che permette di preservare il capitale sociale individuale e il livello di coesione all’interno di una o più reti sociali.   

Non potendo frequentare i luoghi d’incontro tradizionali, la popolazione tende a riversarsi nella Rete e a cercare nel cyberspazio una risposta al bisogno di appartenenza. Nascono e si popolano nuove “piazze” virtuali nelle quali avviene una continua costruzione condivisa dei significati che concorrono all’istituzione di un “senso comune” e di una “concezione del mondo” durante l’emergenza Covid-19. Queste nuove piazze virtuali trovano spazio nelle principali piattaforme social. Uno dei social network maggiormente utilizzati dagli intervistati nel periodo delle restrizioni è sicuramente Facebook.

Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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