Convegno sul Programma Operativo Fondo Sociale Europeo della Regione Basilicata, 2014-2020
Progetti sociali. Interventi territoriali a sostegno di soggetti considerati socialmente fragili. Soggetti pubblici e privati.
Azioni sperimentali e innovative
Il 21 dicembre 2020 ha avuto luogo l’evento annuale inerente al Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo della Regione Basilicata (2014/2020), con l’obiettivo di analizzare le azioni sociali/sperimentali previste nel Piano regionale del territorio, successivamente attuate; azioni e progetti connotati dal carattere “innovativo” e rivolti, principalmente, a nuclei familiari e singoli individui considerati socialmente fragili.
«Eventi come questi servono per elaborare una sintesi tra i punti di vista dei decisori pubblici e degli operatori del territorio»
Basilicata, piano regionale e welfare
Il Piano regionale della Basilicata, grazie ad un investimento di 2,5 milioni di euro, ha permesso l’attuazione di 26 diversi progetti, distribuiti in 46 Comuni.
Diversi sono stati i soggetti destinatari degli interventi, ognuno con diverse problematicità psico/fisiche e/o sociali. Parliamo di disabili, donne e minori, nuclei familiari in difficoltà, ex detenuti, immigrati e non solo.
Valutazioni generali e azioni concrete
Nella prima parte del convegno sono stati presentati e valutati, in modo generale, gli effetti e i risultati dei progetti attuati. In merito, sono intervenute molteplici figure istituzionali della Regione Basilicata.
La seconda parte, invece, è stata contrassegnata da una tavola rotonda finalizzata all’ascolto delle esperienze realizzate, alla verifica dei risultati ottenuti e alla valutazione degli effetti positivi che questi hanno avuto sia sulla qualità della vita dei soggetti destinatari, sia sulle relazioni tra Istituzioni e Servizi Sociali.
In quest’ultima fase sono intervenuti i referenti delle cooperative che hanno realizzato i vari interventi di inclusione, avvalendosi anche delle testimonianze dirette dei destinatari.
Caratteri innovativi
Cinque sono stati i progetti presentati durante il corso della seconda fase del convegno, tutti connotati dal carattere “Innovativo”. Sempre più frequente, infatti, è la richiesta di diverse proposte che possano al meglio rispondere ai nuovi bisogni degli utenti. Bisogna ricordare, infatti, che con l’attuale condizione in cui versa l’intero territorio italiano, dovuta al Covid-19, sono sorti nuovi disagi che vanno ad aggiungersi a difficoltà già preesistenti.
Ed è proprio sul “mutamento” che si è concentrato l’intervento conclusivo di Andrea Volterrani, ricercatore e docente dell’Università di Roma Tor Vergata. Egli ha illustrato come vi sia stato un cambiamento, rispetto al passato, anche sul modo di intendere lo stesso concetto di comunità, soffermandosi, in particolare, sull’ormai dominante aspetto digitale. Inevitabile è stato il conseguente mutamento del ruolo delle relazioni e del capitale sociale presenti in essa.
Ciò che non muta, invece, è l’importanza che riveste il partenariato all’interno della comunità, ovvero la stretta collaborazione tra soggetti pubblici e privati per la realizzazione di interventi finalizzati al recupero e al sostegno delle persone con maggiori difficoltà. Non a caso, Andrea Volterrani lo definisce come il “capitale indispensabile per attivare interventi efficaci e duraturi”.
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