Come si vive il burnout? - Parte II

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Come si vive il burnout? - Parte II

Deterioramento lavorativo: esaurimento, cinismo ed inefficienza nell’impegno al lavoro. Potere e successo.

Burnout e lavoro

Il burnout rappresenta una situazione di esaurimento lavorativo a causa del quale la persona si sente lavorativamente stanca; tale situazione conseguentemente determina il deterioramento dell’impegno lavorativo e delle emozioni vissute da ognuno, tutto ciò porta il soggetto a mettersi in discussione rispetto al proprio contesto lavorativo. 

«Maslach : “Oggi però non credo più ne valga la pena”[1]»

Che cosa provoca il deterioramento dell’impegno?

Secondo la stessa autrice, sopracitata, proprio attraverso il termine deterioramento è possibile identificare le caratteristiche cardine di chi vive tale sindrome e come questa viene effettivamente vissuta da ognuno. Infatti, tale deterioramento va ad incardinare un senso di totale perdita di sé stessi, che presenta tutte le caratteristiche di un vero e proprio circolo vizioso[1], dal quale ogni soggetto fa effettivamente difficoltà ad uscire.

È importante sottolineare che nessuno inizia un lavoro manifestando fin da subito stress lavorativo o sintomi tipici del burnout, ma piuttosto all’inizio della carriera tutti dimostriamo tante emozioni e sentimenti positivi e propositivi; si ha un’energia ed un coinvolgimento non indifferenti che portano a dedicare non poco tempo e fatica alle mansioni assegnateci, ciò ci fa sentire pienamente soddisfatti e realizzati.

Quando iniziano però a manifestarsi le prime emozioni contrastanti, i primi sintomi del burnout tutte le emozioni precedentemente provate si trasformano in sentimenti contrastanti e soprattutto completamente negativi. Se i sentimenti iniziali sono quelli di energia, coinvolgimento ed efficienza[2], con il presentarsi della sindrome di burnout questi si trasformeranno in esaurimento, cinismo ed inefficienza[3]. 

Ma cos’è che effettivamente provoca questo deterioramento dall’impegno lavorativo? Secondo la Maslach tale situazione è provocata dal mancato adattamento della persona all’interno del proprio contesto di lavoro, e tale ultima situazione è conseguentemente provocata da quelle che vengono ritenute le sei fonti/cause del burnout, ovvero:

-          Sovraccarico di lavoro;

-          Mancanza di controllo;

-          Insufficiente gratificazione/ compenso insufficiente;

-          Assenza di equità e giustizia;

-          Crollo nel senso di appartenenza a una comunità;

-          Conflitto di valori.

Per finire, è importante sottolineare e portare tutti noi a riflettere come spesso tali alterazioni, nei contesti lavorativi, derivino da situazioni di “potere e successo” e non piuttosto, come invece ci si aspetterebbe, da situazioni di debolezza ed inefficienza, proprio perché maggiore successo si ha e più difficile diventa accettare situazioni di ingiustizia e malcontento all’interno dell’ambiente lavorativo, proprio per i quali si rischia di venire “risucchiati “ed estremamente oberati da tali situazioni. 

 

Note:

[1] Maslach Christina, Leiter Michael P., Burnout ed organizzazione. Modificare i fattori strutturali della demotivazione al lavoro, Erickson editore, USA,1997, p. 31.

[2] Per circolo vizioso si intende, secondo il dizionario Treccani, un modo di procedere secondo il quale il punto d’arrivo rappresenta un ritorno al punto di partenza.

[3] Maslach Christina, Leiter Michael P., Burnout ed organizzazione. Modificare i fattori strutturali della demotivazione al lavoro, Erickson editore, USA,1997, p. 30.

[4] Maslach Christina, Leiter Michael P., Burnout ed organizzazione. Modificare i fattori strutturali della demotivazione al lavoro, Erickson editore, USA,1997, p. 30.

 


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