Cause, modalità e conseguenze del Mobbing: due studi a confronto

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Cause, modalità e conseguenze del Mobbing: due studi a confronto

Definizione e origine della Parola Mobbing. Studi di Leymann ed Ege sulle azioni e gli effetti del mobbing.

Una forma di distorsione

Il mobbing è una forma di distorsione delle condizioni di lavoro nella quale una persona viene isolata e perseguitata dai colleghi o dai superiori. La vittima vive una condizione di terrore psicologico, di impotenza e sofferenza distruttive. Gli autori del mobbing attuano azioni di emarginazione, calunnia, critica, squalifica, sabotaggio.

«Si parla di mobbing quando le azioni persecutorie si verificano frequentemente e per un periodo lungo, producendo, una considerevole sofferenza». 

Diffusione del mobbing

Il mobbing è un fenomeno tipico degli ultimi decenni. In quest’epoca in cui il mondo del lavoro cambia a una velocità sorprendente e insieme ad esso cambiano i  bisogni e i consumi. Per soddisfarli le organizzazioni devono mantenere ritmi di produzione sempre più elevati, cercando di ridurre al minimo i costi: è la cultura del profitto. Tutto questo ha dei costi e dei rischi che influiscono negativamente sul benessere psico-fisico del lavoratore. 

Definizione di mobbing

Il mobbing è una particolare condizione di isolamento in cui un lavoratore è costretto a vivere a causa di soprusi e comportamenti di esclusione messi in atto da colleghi o superiori.

Il termine deriva dal verbo inglese “to mob” che significa assalire, aggredire, malmenare.

Origine della parola mobbing

È interessante sapere che il termine “mobbing”, coniato dall’etologo Konrad Lorenz (1966), deriva dall’etologia.

Esso era originariamente utilizzato per descrivere un particolare comportamento di alcune specie animali. Ad esempio di alcuni tipi di uccelli che, circondando un proprio simile, lo assalgono in gruppo al fine di allontanarlo dal branco. 

Una nuova dimensione di ricerca

Lorenz evidenziò  che l’aggressività è funzionale alla sopravvivenza. Successivamente, diversi studi hanno esteso le ricerche sul mobbing dal campo animale a quello umano.

Leymann, ad esempio, ha trovato una stretta somiglianza fra quanto determinato dalle ricerche di Lorenz e la psicologia umana, generando una nuova direzione di ricerca della psicologia del lavoro. 

Lo studioso trovò un’analogia tra l’aggressività degli animali e quella manifestata dai lavoratori nei confronti di altri, riferendosi al mobbing come ad una condizione di persecuzione psicologica nell’ambiente di lavoro. 

Gli studi di Heinz Leymann 

L’espressione più chiara per descrivere in modo conciso il fenomeno del mobbing  secondo Leymann è “terrore psicologico”. Le azioni vessatorie hanno, infatti, una ricaduta innanzitutto psichica. Esse si estendono, solo successivamente, a livello psicosomatico e sociale.

Le azioni del mobbing 

Il mobbing sul posto di lavoro consiste in messaggi ostili e moralmente scorretti

In genere, i messaggi sono diretti sistematicamente da uno o più individui verso una sola persona. A causa del perpetuarsi di tali azioni, il mobbizzato viene posto e mantenuto in una condizione di impotenza e di incapacità a difendersi.

Si parla di mobbing quando le azioni persecutorie si verificano frequentemente (almeno una volta alla settimana) e per un periodo di tempo lungo (per almeno sei mesi), producendo, uno stato di considerevole sofferenza sul piano mentale, psicosomatico e sociale.

Gli studi di Harald Ege

Mentre Leymann concentra la sua riflessione sulle cause e sulle implicazioni psicologiche del  mobbing, gli studi di Ege si focalizzano maggiormente sugli effetti che tale fenomeno può provocare.

Avendo riconosciuto il mobbing come un vero e proprio terrore psicologico, Ege ne definisce così gli effetti: l’esito di tali comportamenti può essere vario, ma sempre distruttivo. I persecutori mirano ad eliminare una persona divenuta in qualche modo “scomoda”, inducendola alle dimissioni volontarie o provocandone un motivato licenziamento.

La vittima delle persecuzioni si vede emarginata, calunniata, criticata: gli vengono affidati compiti dequalificanti. Nei casi più gravi si arriva anche al sabotaggio del lavoro e ad azioni illegali.

Le cause del fenomeno 

Il mobbing è un fenomeno puramente sociale di cui diventa difficile definire le cause specifiche. Possono essere diverse tra loro. Tra le più frequenti troviamo: una cattiva organizzazione dell’azienda; conflitti non risolti e amplificati dai silenzi; presenza di persone particolarmente aggressive; ecc.

Probabilmente è la combinazione di queste e altre cause a rendere il fenomeno una vera e propria patologia.

Il profilo dei protagonisti 

Quel che si può facilmente intuire ed individuare, sono gli elementi distintivi dei mobber e dei mobbizzati. Essi sono i veri e propri protagonisti di una manifestazione sociale che porta a danni gravissimi per le persone coinvolte.

Se sei interessato a raccontare la tua esperienza o le tue riflessioni di assistente sociale siamo lieti di pubblicare un tuo articolo sul nostro blog. Per maggiori informazioni contatta la dott.ssa Serena Vitale (redazioneblog@progettofamiglia.org)
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