L’assistenza nella modernità (parte II)

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L’assistenza nella modernità (parte II)

Lavoro di ricerca e relazione di aiuto. Servizio esistente, servizio completamente nuovo e servizio misto.

L’assistenza nell’attualità

L’avvento della pandemia ha rappresentato un nuovo ostacolo da fronteggiare per il mondo e conseguentemente per il welfare e i servizi offerti, mettendo in crisi quello che Richard Normann ha chiamato “alta intensità di personalità”[1] (servizi che implicano un contatto diretto tra erogatori di servizi e beneficiari degli stessi).

In particolare, il distanziamento sociale ha messo in seria difficoltà proprio la caratteristica principale di tale lavoro, ovvero la relazione di aiuto causando un allontanamento e una limitazione delle risorse del servizio e dell’individuo stesso; altresì, l’approccio di rete che caratterizza il nuovo welfare vede pesantemente limitare il suo potenziale assistenziale, in quanto la rete e la comunicazione tra le persone rappresenta il fulcro di tale approccio: in altre parole, il distanziamento sociale ha pesantemente limitato e compromesso l’assistenza sociale e in particolare verso i soggetti più fragili.[2]

Nel tentativo di venire in soccorso dell’assistenza e di contribuire alla costruzione di conoscenza e documentazione utile agli interventi sociali, la Federazione Nazionale Assistenti Sociali (FNAS) in collaborazione con il CNOAS ha effettuato una ricerca dal titolo “Gli Assistenti Sociali italiani nell’emergenza Covid-19”.[3] La ricerca ha monitorato i fenomeni su tutto il territorio italiano fin dagli albori della pandemia facendo emergere i bisogni sociali, idee e iniziative dei cittadini per rispondere alle esigenze.[4]

Un ulteriore lavoro di ricerca è stato svolto dalla Direzione Generale per le Lotta alla povertà e per la programmazione sociale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che ha analizzato e raccolto il patrimonio di esperienza affiorato in una raccolta intitolata “I Servizi Sociali al tempo del Coronavirus”, fruibile online sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;[5] lo scopo di tale lavoro è stato quello di fotografare il cambiamento nelle pratiche dei servizi sociali causati dalla pandemia e dalla nascita di nuovi bisogni da parte dei cittadini.[6]

Cosa accade quando è l’assistenza ad aver bisogno di aiuto?

Il futuro dell’assistenza: servizi completamente nuovi

La raccolta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, aggiornata al 7 luglio 2020, ha come protagoniste tutte le regioni d’Italia organizzando le informazioni in apposite schede che riportano le principali indicazioni sui servizi offerti alla cittadinanza, sulle modalità e gli strumenti utilizzati per far fronte alle diverse situazioni di emergenza.

Un aspetto interessante da notare è che i diversi servizi elencati nella raccolta sono suddivisi in tre categorie: servizio esistente ma rimodulato o rafforzato, servizio completamente nuovo e servizio misto (entrambi le precedenti categorie). La categoria del servizio nuovo è un chiaro segno di come le pratiche e gli interventi dei servizi sociali abbiano avuto un rapido e progressivo adattamento alla situazione emergenziale; la categoria in questione è densa di informazioni che diventano il punto di partenza per il futuro in quanto, se risulteranno particolarmente efficaci, saranno prese d’esempio e forniranno una base di conoscenze ed esperienze utili all’avvenire.

Vale la pena elencare alcuni degli interventi di spicco che possono essere trovati nella raccolta, alla voce “servizio completamente nuovo”: sportelli di ascolto sociale, psicologico ed educativo in molte delle regioni italiane, tra cui il Molise, Campania e, con particolare attenzione alla creazione di pagine sui Social Network, Abruzzo; sportelli telefonici e di emergenza, raccolta fondi per i nuclei più fragili “spesa sospesa” ideati nella maggior parte delle regioni, come Basilicata, Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Lombardia; fornitura di pasti, beni essenziali e spesa a domicilio alle persone non autonome attivati nelle province della Calabria, Lazio, Campania; predisposizione di alloggi gratuiti per il personale sanitario nel periodo dell’emergenza ed interventi per i ragazzi disabili in Emilia-Romagna.

Ci si augura che questi interventi simboleggino la ripresa dell’assistenza che mai come in questo momento ha dovuto chiedere aiuto ai suoi operatori affinché tornasse a svolgere egregiamente il suo ruolo utilizzando tutto il suo potenziale. Cosa succede quando è l’assistenza ad aver bisogno di aiuto? La si aiuta a migliorarla ed arricchirla.


Riferimenti bibliografici

[1] Rossi P., “L’organizzazione dei servizi socioassistenziali”, Carocci, 2014

[2] Gui L., Mordeglia S., Sanfelici M., “Il servizio sociale nell’emergenza Covid-19”, FrancoAngeli, 2020.

[4] Gui L., Mordeglia S., Sanfelici M., “Il servizio sociale nell’emergenza Covid-19”, FrancoAngeli, 2020.

[6] “I Servizi Sociali al tempo del Coronavirus”, dati di pubblicazione: 7 luglio 2020.

Riferimenti stilografici

[3] https://www.fondazioneassistentisociali.com/covid-assistenti-sociali/
[5] https://www.lavoro.gov.it/notizie/Pagine/I-Servizi-sociali-al-tempo-del-Coronavirus.aspx



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