“Adotta un vicino”: intervista ad un assessore comunale che promuove la solidarietà tra i cittadini

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“Adotta un vicino”: intervista ad un assessore comunale che promuove la solidarietà tra i cittadini

Un’iniziativa solidale: esperienza di un assessore positivo. Il giusto supporto all’intera comunità: stare al fianco dei cittadini.

Un progetto solidale comunale 

“Adotta un vicino” è un’iniziativa solidale promossa da Raffaele Bianco, assessore alla mobilità sostenibile e alla viabilità del comune di Grugliasco (To), con il sostegno dell’intera amministrazione comunale. Si tratta di un gesto concreto per aiutare e  supportare chi, in questo periodo particolare, vive una situazione di difficoltà; un gesto che riduce le distanze e gli effetti della solitudine. Di seguito, l’intervista effettuata all’Assessore. 

«un gesto concreto per aiutare e supportare chi, in questo periodo particolare, vive una situazione di difficoltà; un gesto che riduce le distanze e gli effetti della solitudine» 

A partire dall’esperienza personale  

“Adotta un vicino” è un’iniziativa da Lei promossa, in un periodo storico particolare, per gli abitanti del comune di Grugliasco: quali sono i principali bisogni che vi hanno indotto ad attivare questa iniziativa? A chi è rivolto, nello specifico, questo progetto e come si realizza, concretamente?  

Questa iniziativa nasce nel momento in cui mi ammalo di Covid-19. Nonostante riuscissi a badare a me stesso, i miei amici mi facevano trovare delle sorpresine sull’uscio della porta. Ricevevo, innumerevoli telefonate, messaggi e pensieri, i quali hanno contribuito ad alleggerire quell’isolamento. Tutto nasce proprio da qui: il mio intento è stato quello di replicare per gli altri il circolo virtuoso di cui ho beneficiato io.  

Parto dal presupposto che l’amministrazione di Grugliasco organizza il volontariato, quindi qualora una persona avesse bisogno anche solo di una spesa può trovare il giusto supporto

Tuttavia, mi piacerebbe che questa iniziativa potesse svincolarsi dall’amministrazione comunale raggiungendo l’intera comunità. Non occorre una divisa o una coordinazione, ciò che occorre è essere vicini alle persone in difficoltà. 

Cittadini e amministrazione comunale, insieme 

“Adotta un vicino” è una campagna di solidarietà che prevede la partecipazione dei singoli cittadini ma ha l’appoggio dell’intera amministrazione comunale: qual è stato l’iter che ha seguito per la realizzazione di questo progetto e quali sono le difficoltà che ha incontrato nel mentre? Soprattutto, come ha risposto la comunità al suo invito a collaborare? 

No, non sono state riscontrare difficoltà e non vi è stato un iter per l’attuazione di questo progetto. Ho semplicemente lanciato un messaggio ai miei concittadini “Fate del bene, non aspettate che qualcuno vi chieda di farlo”.  

Viviamo in un contesto in cui le persone risultate positive al virus sono tante, statisticamente possiamo dire una persona ogni tre palazzi. Di conseguenza, esse sono facilmente individuabili. Effettuare un bel gesto nei confronti di queste, aumenta il loro benessere. Secondo me, questa è la cosa più bella che si possa fare. 

La comunità ha risposto abbastanza bene, pur essendo una città di quasi 40.000 abitanti. Ho ricevuto tantissimi messaggi d’appoggio da parte dei miei concittadini, attivatisi fin da subito. Stiamo riscoprendo valori a cui prima non si dava importanza, e la tecnologia ci aiuta a farlo, aiuta a ridurre le distanze. Si tratta di gesti semplici, che tutti dovremmo fare, anche senza il bisogno di progetti amministrativi. 

Da dove si parte? 

Quali sono i consigli che darebbe ad un assessore di un’altra comunità qualora volesse attuare un’iniziativa similare nel proprio comune? 

La solidarietà, di solito, la si fa senza sbandierarla. Io, invece, ho deciso trasgredire questa “regola” non scritta, semplicemente parlandone. Ho inviato un messaggio solidale, invitando le persone a fare altrettanto. Non è esibizionismo questo, bensì l’inizio di un processo virtuoso a cui tutti possono partecipare.  

Mi piace denominarlo “esibizionismo virtuoso”: è un modo di mettere in mostra una pratica, creando un effetto emulativo. Direi ad altri assessori di fare proprio questo: ridurre le distanze tra politica e cittadini e tra i concittadini stessi. 

Nessuno si salva da solo. 

Valorizzare la responsabilità dei cittadini 

Dal punto di vista amministrativo, sarà personalmente Lei a supervisionare l’operato dei volontari, in modo tale che nessuno rimanga realmente escluso, oppure vi sarà una libertà “assoluta” che ricade sui singoli cittadini? I servizi sociali comunali quale ruolo svolgeranno in questa iniziativa? 

L’obiettivo principale è proprio il non necessitare di supervisioni terze. I servizi sociali comunali hanno un ruolo attivo in tante altre cose ma non in questa iniziativa; la responsabilità è totalmente dei cittadini. “Adotta un vicino” è un progetto spontaneo che punta a riscoprire l’umanità delle persone. 

Oltre la pandemia 

Il progetto da Lei proposto, dunque, è una risposta concreta nei confronti delle persone con maggiori difficoltà, spesso escluse dalla comunità stessa o impossibilitate a prenderne parte. A fine pandemia, vi sarà comunque un sostegno per queste persone? Ci sono altre iniziative che il Comune di Grugliasco ha intenzione di attuare a favore dell’intera comunità? 

Il comune di Grugliasco è già molto attento al benessere delle persone con maggiori difficoltà e considerate più fragili. L’intenzione è quella di continuare a percorrere questa strada non affidandosi, però, all’amministrazione comunale bensì facendo leva su ciò che i cittadini possono fare per gli altri. Il comune, ovviamente, sarà al loro fianco. Il pensiero di partenza è: “Cosa puoi dare tu alla comunità?”, ricordando sempre che “Fare del bene è contagioso”. 

 


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